Oggi parliamo del trend del momento: guadagnare con gli affitti brevi. Ma è davvero così interessante questo nuovo (nemmeno troppo se consideriamo le grandi città) business nel quale tanti proprietari decidono di tuffarsi senza controllare la profondità della piscina?
Scopriamo insieme vantaggi, svantaggi e curiosità di questa nuova bolla all’interno del mercato immobiliare.
1)I vantaggi.
Gli affitti brevi permettono di guadagnare soldi in modo rapido e flessibile. Non c’è bisogno di lunghe trattative o contratti complicati. Basta pubblicare un annuncio su una delle tante piattaforme dedicate e aspettare che i viaggiatori affollino la casella di posta. Si possono scegliere le date disponibili, i prezzi e le regole della casa. Il canone di locazione di un periodo breve è, gioco forza, più alto rispetto a quello di un contratto standard (12 mesi, 3+2, 4+4…). Il montante finale risulterà pertanto maggiore rispetto ai contratti tradizionali.
Infine non dimentichiamoci della community che si crea intorno a questa esperienza. Gli ospiti possono lasciare recensioni e commenti, così da costruire una reputazione positiva come host qualificato e attirare sempre più viaggiatori. Inoltre, ma qui entriamo nel folklore, garantisce la possibilità di incontrare persone da tutto il mondo, scambiare esperienze e consigliare i posti migliori della tua città. L’host diventa un vero e proprio ambasciatore del proprio quartiere!
2)Gli svantaggi.
Non possiamo tralasciare tuttavia il rovescio della medaglia e gli aspetti negativi che fanno da contraltare alla rosea aspettativa del paragrafo che precede.
Il fattore tempo, innanzitutto, risulta decisivo in questo specifico settore. Il Proprietario che decide di mettere a reddito con gli affitti brevi la propria abitazione dovrà investire tempo ed energie per gestire la struttura. Pulizie, cambi di lenzuola, accoglienza degli ospiti… tutto dipende dall’host! Certo, sono attività che possono essere delegate ad altri, ma a quale costo? Solitamente la gestione degli appartamenti da parte di terzi porta via un 20/25% del fatturato.
Inoltre, gli host devono fare attenzione alle normative locali. In alcune città, ci sono regolamenti specifici da rispettare per gli affitti brevi, come registrazioni o limitazioni di giorni all’anno in cui si possono affittare le case. Informarsi sulle leggi del proprio comune è fondamentale per evitare problemi legali.
Ancora, l’aspetto fiscale degli affitti brevi non presenta grossi vantaggi rispetto alla cedolare secca al 10% che i Proprietari di casa devono pagare sugli introiti di un contratto di affitto standard.
Infine, c’è sempre il rischio di imbattersi in ospiti poco educati o disordinati. Non tutti trattano la casa degli altri con rispetto, quindi bisogna prepararsi ad affrontare eventuali inconvenienti.
3)Conclusione.
In conclusione, diventare un host di affitti brevi può essere un’opportunità fantastica per guadagnare e conoscere nuove persone. Tuttavia, richiede impegno, attenzione, scrupolosità e non sempre rappresenta un vantaggio fiscale per i proprietari di casa. Come sempre sarà il caso specifico a darci una risposta, valutando i pro, i contro e l’inclinazione personale del padrone di casa.