Una “criptovaluta” è una valuta virtuale che, secondo la definizione di Banca d’Italia, costituisce una rappresentazione digitale di valore ed è utilizzata come mezzo di scambio o detenuta a scopo di investimento. Le criptovalute possono essere trasferite, conservate o negoziate elettronicamente. Alcuni esempi tipici sono BITCOIN, RIPPLE, ETHEREUM, CARDANO, e molti altri.
Come potrebbe impattare l’inserimento delle Cripto nel mercato immobiliare? La volatilità, asserita da molti, delle monete digitali come potrebbe “sposarsi” con un mercato relativamente stabile come quello del Real Estate? E’ possibile già oggi comprare casa in BITCOIN?
In questo articolo proveremo a rispondere a questi importanti ed attualissimi quesiti.
1.E’ POSSIBILE COMPRARE CASA CON BITCOIN?
La domanda non è affatto scontata, in un contesto sociale ed economico in cui il mattone è considerato un investimento sicuro e tradizionale, a fronte di un sistema di pagamento così “innovativo”. La risposta al quesito è altrettanto complessa, ma – semplificando i termini della questione – sì: è possibile comprare o vendere un immobile utilizzando una criptovaluta.
Nello specifico, i BTC (Bitcoin) non sono moneta con valore legale in Italia, ma possono comunque essere usati come forma di pagamento se c’è accordo tra le parti: nulla vieta, infatti, che il corrispettivo di una vendita sia determinato in una valuta diversa da quella avente corso legale nel nostro Paese. Inoltre, si può fare riferimento a una risoluzione della stessa Agenzia delle Entrate, la n. 72/E del 2 settembre 2016, che ha confermato l’utilizzabilità delle criptovalute come mezzo di pagamento (richiamando anche una precedente decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 2015).
Restano tuttavia delle criticità. Ad esempio non è chiaro come vengono tassate le plusvalenze derivanti dall’investimento, o se sia possibile chiedere un mutuo su un immobile il cui prezzo è espresso in BTC.
Quello che è invece chiaro è che, prima che le cripto diventino realmente uno strumento di pagamento largamente utilizzato nel mercato immobiliare, sarà auspicabile una regolamentazione del fenomeno.
2.QUALI SONO STATE LE PRIME COMPRAVENDITE IMMOBILIARE IN BITCOIN?
La prima compravendita immobiliare in BTC risale al 2017, ad Austin in Texas, seguita a ruota da due compravendite nel Regno Unito.
In Italia i primi casi di case pagate in criptovaluta risalgono al 2018, prima a Torino, poi nel quartiere San Lorenzo a Roma.
Oggi, anche se sicuramente non si può parlare di moda del momento, il trend sembra essere in crescita e sui principali portali immobiliari sono in continuo aumento gli annunci di venditori in cui viene esplicitamente indicato nella descrizione che si accettano pagamenti in criptomoneta, quasi sempre BTC, al valore di mercato il giorno del rogito.
3.CONVIENE COMPRARE CASA IN BITCOIN?
Ora che abbiamo verificato la possibilità di comprare casa con le criptovalute occorre domandarci se effettivamente tale scelta sia consigliata o meno. Sono più le opportunità o le insidie che si celano dietro questo metodo di pagamento? Così si esprime in merito alla vicenda l’AD di uno dei più noti portali immobiliari: “La casa era e rimane uno degli asset più preziosi degli italiani: affiancare a questo settore una modalità di pagamento così nuova potrebbe sembrare un azzardo, in cui i rischi sono ancora difficilmente calcolabili”.
Il problema principale, a detta del manager, è nella volatilità delle cripto.
Immaginare un futuro per questo metodo di pagamento, in definitiva, appare allo stato attuale complesso, ma un intervento di un istituto di regolamentazione bancario nazionale o sovranazionale o di un organismo di autorità potrebbe normalizzare la situazione, rendendo più facile (e sicuro) usare BTC (e le altre criptovalute) anche per comprare la propria abitazione.