L’eco della Guerra in Ucraina sul mercato immobiliare.

L’eco della Guerra in Ucraina sul mercato immobiliare. - Tommasi Immobiliare - Agenzia immobiliare a Pieve Ligure

Un conflitto bellico come quello russo-ucraino ha una cassa di risonanza mondiale che trascende confini e segmenti di mercato, permeando il mondo economico di incertezza diffusa. Ma come sta reagendo, nello specifico, il settore immobiliare in Italia? La casa rappresenta ancora quel bene-rifugio di cui si è sempre sentito parlare?

1.Le risposte ufficiali.

Così risponde il Presidente nazionale Fimaa, Santino Taverna facendo il punto della situazione anche alla luce del difficile clima internazionale. “Nel 2021 il comparto immobiliare si era ripreso, con quasi 750mila compravendite, dopo due anni difficili. Adesso però la guerra in Ucraina sta portando qualche preoccupazione: stanno arrivando molte persone dall’Ucraina e non certo come investitori. Inoltre abbiamo perso il mercato russo, per cui ci sono conseguenze. Naturalmente anche il caro bollette ha portato perplessità in chi acquista casa“.

2.L’inflazione e la corsa al mattone.

Se quanto dice Taverna traduce un velato pessimismo non dobbiamo dimenticare un altro aspetto della vicenda: l’inflazione “spinge” il mattone. La crescente inflazione pone la casa al centro della categoria dei beni-rifugio. Un sempre maggior numero di investitori sposta la propria liquidità nell’immobiliare. Tuttavia il suddetto scenario si scontra con un costante aumento dei tassi dei mutui che, dopo aver raggiunto minimi storici negli ultimi anni, stanno risalendo vertiginosamente nel primo quadrimestre del 2022.

3.Effetti immediati ed effetti a medio lungo periodo.

Pertanto, se da un lato gli investitori continuano a “rifugiarsi” nel mattone, dall’altro potremmo assistere ad una fisiologica flessione delle compravendite “prima casa” a causa delle crescenti spese accessorie relative all’accesso al credito. Sul mercato immobiliare le conseguenze di quanto sta accadendo saranno inferiori rispetto a molti altri settori che probabilmente attraverseranno un periodo di crisi immediato. Il Real Estate risponde infatti a logiche di mercato che si basano su cicli medio-lunghi, difficile vedere quindi una ripercussione nel breve termine.

4.Il segmento del real estate di lusso sarà particolarmente colpito?

I russi sono tra gli “high spender” più interessati al lusso italiano. Sicuramente ci sarà una diminuzione sia per quanto riguarda il residenziale sia il retail, ma al momento è impossibile calcolarne l’impatto. Tra i settori del lusso più colpiti ad oggi, dopo una forte ripresa della domanda negli ultimi due o tre anni, è quello dei posti barca per giga yacht sulle coste della Liguria e del Tirreno e dei relativi immobili di lusso per gli stessi armatori e/o per i loro equipaggi.

5.L’investimento immobiliare può essere considerato un rifugio in una situazione come questa?

Assolutamente si. Le guerre portano sempre periodi di volatilità economica e di incertezza, la casa in questo senso è proprio visto come il bene rifugio per eccellenza. È ragionevole aspettarsi una domanda interna sostenuta dalla necessità di allocare parte dei cospicui risparmi di quegli italiani non colpiti da processi di impoverimento determinati dalla pandemia.

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