Il premier Mario Draghi ha detto che sarà lo Stato a fare da garante sul mutuo prima casa dei giovani. «In un prossimo decreto, di imminente approvazione saranno previste altre risorse per aiutare i giovani a contrarre un mutuo per acquistare una casa», queste le parole del Presidente del Consiglio. Quando parla di “altre risorse” Draghi si riferisce al già esistente Fondo di Garanzia per i mutui prima casa. Per meglio comprendere la svolta epocale partiamo dall’attuale disciplina.
1.Che cos’è il Fondo di Garanzia per i mutui prima casa?
Attualmente il Fondo prevede il rilascio di garanzie a copertura del 50% della quota capitale dei mutui ipotecari fino a 250 mila euro, erogati per l’acquisto degli immobili adibiti a prima casa. La garanzia può essere richiesta per l’acquisto di immobili di qualsiasi grandezza, purché non di lusso, da soggetti, senza alcun limite di reddito e di età, che alla data di presentazione della domanda non risultino proprietari di altri immobili a uso abitativo, salvo quelli ricevuti per successione o che siano in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli. Se è vero che la normativa attuale prevede un accesso prioritario alle giovani coppie (a condizione che uno dei due coniugi abbia meno di 35 anni), è altrettanto vero che gli under 35 non vantano un diritto esclusivo su questo fondo, non sussistendo un effettivo limite di età.
2.Il Fondo di Garanzia funziona?
I maggiori economisti del nostro paese sostengono che attualmente il Fondo venga usato per dare garanzie aggiuntive a prodotti che sarebbero già erogati normalmente con le classiche analisi di affidabilità finanziaria. Per andare nella direzione di facilitare l’acquisto di prime case da parte degli under 35 risulta indispensabile trasformare il fondo in un prodotto destinato esclusivamente a loro.
3.Cosa cambia con il “Decreto Sostegni Bis”?
La novità è che ora esclusivamente i giovani potranno fare ricorso al Fondo per comprare casa con un mutuo pari al 100% del valore dell’immobile, senza dover più versare un anticipo di almeno il 20%, perché interverrà la garanzia dello Stato.
4.La misura nella pratica.
Ma come funzionerà effettivamente la misura? Due sono le alternative più accreditate. In primis non è da escludere che possa essere direttamente il Fondo ad erogare un contributo. In alternativa, lo Stato si farà garante del mutuo e permetterà quindi alle banche di erogare l’intero valore dell’immobile. La garanzia, in ogni caso, dovrebbe essere riservata in via esclusiva agli under 35, un aspetto che cambierebbe in profondità la natura dello strumento. Una svolta epocale che snellirebbe le procedure di pre – qualifica (scopri cos’è la pre – qualifica) e semplificherebbe l’accesso al credito dei più giovani.